L'Arte sta morendo. Fecondiamola.
L'Arte necessita di una nuova fecondazione di genialità.
L'arte ha perso la creatività, tutto è ripetizione di ciò che già esiste. Uno stallo, un blocco collettivo di fantasia. Con il progetto The Hole concentro l'attenzione non più sull'opera d'arte ma nel buco, quindi nel vuoto creativo.
Quadri col buco, colori bruciati nel vivo della tela. Alessandro Giorgetti, sente il bisogno di creare aria nella tela e per liberare questa sensazione di soffocamento, la squarcia per tornare a respirare. Giorgetti crea spazio nuovo all'immaginazione sopita, quasi narcotizzata.
La performance The Glory Hole consiste in un'installazione umana di corpi atletici e maschili nudi che tengono i quadri con entrambi le mani davanti al pene infilato nei buchi degli stessi con posizione eretta e statuaria.
Il Nudo di donna super inflazionato che da millenni attira l'attenzione degli uomini, viene sostituito dal corpo maschile che diventa arte, quindi accentra l'attenzione distogliendola dal quadro, l'opera d'arte diventa quindi il corpo maschile ribaltando la tendenza del passato. Un corpo che piacerà alle donne, agli omosessuali e perché no, anche agli eterosessuali che non potranno fare a meno che osservare e ammettere la bellezza non volgare.
Con questo gesto, l'astrattista, denuncia il bisogno di creare una fuga dalla monotonia soffocante, e comunicando la necessità di voler fuggire dalla noia cromatica dei dipinti già visti, privi di dialettica. Capolavori, che rendono perfettamente l’idea del suo percorso artistico così intenso e interessante, capace di provocare emozioni potenti nella loro espressività.
Si delinea così un nuovo periodo storico, una nuova espressione del qui ed ora, il FantaEspressionismo. L'arte immaginata oltre la tela.
Giorgetti diventa l'artefice contemporaneo di una nuova Era, dove la fantasia, per sopravvivenza, deve per forza di cose, costruirsi un varco e andare oltre il conosciuto. Un grande guerriero dell’arte che combatte con forza in un disperato tentativo di risvegliare la pura passione di fare arte, osannando l’invito a slegare le emozioni, animando le tele e trasmettendole al fruitore. Opere cariche di forza e magnetismo, dove l’arte immagina se stessa, per ricrearsi in modo nuovo e libero.
Le opere di Giorgetti sottolineano l’evoluzione continua di un artista serio, un guerriero della pittura che è riuscito a creare spazio e ad aprire una finestra nella parete, lasciando entrare aria pura. Quadri che suonano squillanti come campane tibetane, risvegliando le frequenze dell’ispirazione facendole vibrare di nuovo nell'animo. Un Artista che non vuole essere approvato, vuole essere solo capito attraverso il suo ingegno.
L’arte vera, quindi, che segna e caratterizza un momento storico di stallo senza precedenti, dove Giorgetti si schiera in prima linea, per svegliare la creatività collettiva, mettendo a disposizione la sua genialità e maestria.